A.I. 1) Proventi per la didattica
I proventi per corsi di laurea e altre attività di didattica derivano dalla realizzazione di una parte dell’attività caratteristica delle università. Tali proventi sono costituiti dalle tasse e contributi degli studenti per l’iscrizione ai corsi dell’offerta formativa (corsi di laurea, master ecc.), nonché da somme quali corrispettivi specifici di altre attività formative e/o altri servizi accessori di varia natura, in ragione dell’organizzazione di ciascun gruppo universitario.
A.I.2) Proventi da ricerche commissionate e trasferimento tecnologico
Si rilevano in questa voce i ricavi relativi alle commesse commerciali realizzate nell’ambito della ricerca scientifica. Tali commesse sono prestazioni a favore di terzi e consistono in attività di ricerca, di consulenza, di progettazione, di sperimentazione, di verifica tecnica, di cessione di risultati di ricerca, di formazione, di didattica e di servizio svolte da strutture scientifiche, didattiche e amministrative dell’università avvalendosi delle proprie competenze e risorse, a condizione di percepire un corrispettivo atto a coprirne i costi. I proventi da ricerche commissionate e trasferimento tecnologico si iscrivono secondo il metodo del costo sostenuto, ovvero i costi di commessa sostenuti ad una certa data sono rapportati ai costi di commessa totali stimati. La percentuale è successivamente applicata al totale dei ricavi totali della commessa, ottenendone il valore da attribuire ai lavori eseguiti e quindi i ricavi maturati a tale data.
A.I.3) Proventi da ricerche con finanziamenti competitivi
Si tratta di proventi acquisiti sulla base della presentazione di progetti a valere su programmi di ricerca finanziati da enti pubblici o privati a livello nazionale, europeo o internazionale che assegnano, sulla base di valutazioni comparative, contributi finanziari gestiti nell’ambito dell’attività istituzionale dell’Ateneo. I proventi da ricerche con finanziamenti competitivi si iscrivono secondo il metodo del costo sostenuto, ovvero i costi di commessa sostenuti ad una certa data sono rapportati ai costi di commessa totali stimati. La percentuale è successivamente applicata al totale dei ricavi totali della commessa, ottenendone il valore da attribuire ai lavori eseguiti e quindi i ricavi maturati a tale data.
A.II. Contributi
I contributi si distinguono in contribuiti in conto esercizio e in conto capitale e sono suddivisi in base al soggetto finanziatore (contributi da MIUR e altre amministrazioni centrali, da regioni e province autonome, da altri soggetti pubblici e privati ecc.).
Per contributi in conto esercizio si intendono le somme disposte da terzi per sostenere il funzionamento dell’organizzazione o comunque per realizzare attività non classificabili tra gli investimenti. I contributi sono annuali o pluriennali in funzione dell’arco temporale di riferimento cui si riferiscono. Contributi annuali in conto esercizio ⇒ somme assegnate/percepite sono rilevate come ricavo nell’esercizio di competenza. Contributi pluriennali in conto esercizio ⇒ somme assegnate/percepite annualmente riscontate tenendo conto del costo sostenuto in ciascun esercizio. I contributi in conto esercizio, per poter essere iscritti tra i proventi, devono essere certi ed esigibili. I relativi crediti possono essere iscritti solo a fronte di una comunicazione ufficiale da parte dell’ente finanziatore in merito all’assegnazione definitiva a favore dell’organizzazione o, nel caso di amministrazioni pubbliche, a fronte di atto o provvedimento ufficiale.
Per contributi in conto capitale si intendono le somme erogate a fondo perduto dallo Stato o da altri enti, pubblici o privati, per la realizzazione di opere e per l’acquisizione di beni durevoli. L’organizzazione non ha pertanto facoltà di distogliere tali contributi dall’uso previsto dalle leggi o dalle disposizioni in base alle quali sono stati erogati. I contributi in conto capitale acquisiti per la realizzazione di specifiche immobilizzazioni (edilizia o altri investimenti) sono accreditati al Conto Economico sulla base della vita utile del cespite cui si riferiscono. Per la contabilizzazione dei contributi in conto capitale si devono perciò iscrivere i contributi tra i proventi nel Conto Economico e, in base alla vita utile del cespite, riscontarne quota ogni anno fino alla conclusione del periodo di ammortamento, ammortizzando contemporaneamente in modo sistematico il cespite, capitalizzato per il suo intero valore.
A.III. e A.IV. Non vengono utilizzate nel nostro Ateneo.
A.V. Altri proventi e ricavi diversi
La voce residuale accoglie le fattispecie di ricavi e proventi non altrove identificate nello schema.
A.VI. Non viene utilizzata nel nostro Ateneo.
A.VII. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Gli importi imputati nella presente voce di ricavo devono essere stati già rilevati in una o più voci dell’aggregato “B – Costi operativi”; l’iscrizione ha lo scopo di neutralizzare contabilmente l’incidenza sul Conto Economico di costi che hanno dato luogo a capitalizzazioni nell’attivo dello Stato Patrimoniale. Deve trattarsi di costi interni (ad es. costi di personale) o di costi esterni (ad es. acquisti di materie e materiali vari) sostenuti dall’organizzazione per la realizzazione interna di immobilizzazioni. E’ il caso, ad esempio, di un impianto costruito con il lavoro di proprio personale.