Principi contabili

4.              PRINCIPI CONTABILI

4.1.           POSTULATI GENERALI PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO

I principi contabili sono le regole tecnico-ragionieristiche alla base della formazione del Bilancio; queste permettono di individuare gli eventi di gestione da registrare, le modalità della loro contabilizzazione, i criteri di valutazione da adottare al fine di esporli in termini quantitativi.

Nella definizione dei principi contabili il Manuale si attiene alla specifica normativa sulla contabilità economico-patrimoniale applicata agli Atenei e, laddove non esplicitamente previsto dalla disciplina specifica per il settore universitario, ai principi contabili nazionali.

Il bilancio, in osservanza dell’art. 2423 del CC, deve essere «redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell’esercizio» dell’Ateneo.

La finalità della chiarezza, volta a permettere a soggetti terzi la comprensione del bilancio, rafforza il contenuto della veridicità e viene raggiunta attraverso il bilancio unico che deve essere comprensibile e analitico, fornendo una semplice e chiara classificazione delle voci di bilancio nel rispetto degli schemi stabiliti per la redazione dei documenti numerici che lo compongono.

La veridicità comporta la corretta rilevazione di tutte le operazioni gestionali dell’esercizio, al fine di evitare loro omissioni o ridondanze.

La NI fornisce le informazioni necessarie alla comprensione di quanto attuato e dell’influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale-finanziaria e del risultato economico.

I principi di redazione del bilancio di esercizio – disciplinati dall’art. 2423 bis del CC – sono:

  • la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività, nonché tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato;
  • si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio;
  • si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;
  • si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo;
  • gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente;
  • i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro.

A completamento di quanto sopra, il bilancio deve essere redatto secondo i principi di seguito analiticamente esposti.

Il principio di utilità e completezza dell’informazione

Il bilancio d’esercizio deve essere predisposto in modo da garantire attendibilità e imparzialità dei dati in esso esposti, affinché possa essere di concreta utilità per il maggior numero di destinatari.

I principali soggetti che hanno interesse a conoscere in modo attendibile e completo la situazione economico patrimoniale e finanziaria prospettica e consuntiva dell’Ateneo sono:

  • gli studenti e le loro famiglie;
  • gli enti finanziatori (MIUR, UE, enti Locali, istituti di credito );
  • i creditori;
  • i dipendenti;
  • la comunità scientifica;
  • la comunità locale, che ha interesse di valutare la capacità dell’Ateneo di erogare servizi di qualità e di contribuire allo sviluppo generale del territorio.

Affinché tali soggetti possano utilizzare i dati del bilancio di esercizio per ottenere un’adeguata informativa, è necessario che i dati siano attendibili, analitici, intellegibili e che la relativa informativa patrimoniale, finanziaria ed economica sia completa, ossia scaturisca da un insieme unitario di documenti raccolti in un adeguato sistema informative-contabile.