3) Svalutazione delle immobilizzazioni
Se il valore contabile (ossia costo d’acquisto meno ammortamenti cumulati) di un’immobilizzazione è superiore al suo valore recuperabile, e tale differenza di valore è considerata durevole nel tempo, l’immobilizzazione deve essere rilevata a tale minor valore, ossia svalutata.
4) Svalutazione dei crediti dell’attivo circolante e delle disponibilità liquide
La voce accoglie gli accantonamenti e le svalutazioni dei crediti commerciali e diversi iscritti nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide.
XI. Accantonamenti per rischi ed oneri
Si tratta di accantonamenti di competenza dell’esercizio ai fondi rischi ed oneri, ossia passività future probabili.
XII. Oneri diversi di gestione
Questa voce di tipo residuale comprende tutti i costi della gestione caratteristica non iscrivibili nelle altre voci dell’aggregato B) che non appartengano alla gestione finanziaria e non abbiano natura di costi straordinari. Comprende inoltre tutti i costi di natura tributaria come ad esempio imposte indirette, tasse e contributi vari, diversi dalle imposte dirette (IRAP ed IRES) e che non rappresentano oneri accessori di acquisto (IVA).
C. Proventi ed oneri finanziari
Nelle tre voci dell’aggregato C vengono rilevati tutti i componenti positivi e negativi del risultato economico d’esercizio connessi con l’area finanziaria della gestione, in particolare la voce “Oneri” accoglie gli interessi passivi su mutui e finanziamenti.
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
Nella voce D si iscrivono tutte le svalutazioni di attività finanziarie ed i successivi ripristini di valore, entro i limiti delle precedenti svalutazioni effettuate.
Le voci in questione, per esempio, comprendono:
• svalutazioni delle partecipazioni e dei titoli a reddito fisso iscritte nell’attivo immobilizzato per perdite durevoli di valore e successivi ripristini di valore entro il limite di quanto precedentemente svalutato;
• svalutazioni dei titoli iscritti nell’attivo circolante per il presumibile minor valore di realizzo sul mercato e successivi ripristini di valore entro il limite di quanto precedentemente svalutato;
• accantonamenti al fondo per copertura perdite di società partecipate (ad esempio quote di perdite della partecipata che eccedono il valore contabile della partecipazione stessa).
E. Proventi ed oneri straordinari
Si tratta di plusvalenze e minusvalenze e di sopravvenienze attive e passive derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dell’onere è estranea alla gestione ordinaria dell’Ateneo, nonché di componenti positivi e negativi relativi ad esercizi precedenti (inclusi gli errori di rilevazione di fatti di gestione o di valutazione di poste di bilancio, e le imposte relative ad esercizi precedenti); la voce accoglie anche componenti reddituali che costituiscono l’effetto di variazioni dei criteri di valutazione.
F. Imposte sul reddito d’esercizio correnti, differite e anticipate
La previsione del costo da sostenersi per imposte sul reddito di competenza dell’esercizio oggetto di budget è determinata in base ad una prudenziale stima dell’onere fiscale futuro, in relazione alle vigenti norme tributarie.