Immobilizzazioni immateriali

7.1.3.      Valutazione successiva alla prima iscrizione

Il costo di acquisto o costo di produzione delle Immobilizzazioni immateriali la cui utilizzazione si manifesta in un arco temporale superiore all’esercizio, deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni singolo esercizio, tenuto conto della residua possibilità di utilizzo.

L’ammortamento è la conseguente applicazione della regola della competenza economica secondo cui i costi si attribuiscono all’esercizio in cui sono realizzati i ricavi che contribuiscono a conseguire. Pertanto, considerato che le Immobilizzazioni immateriali consistono in beni non tangibili a utilità pluriennale oppure in costi pluriennali, al fine di distribuire il costo negli esercizi in cui si manifesteranno i correlati ricavi, si opera l’ammortamento.

Le aliquote di ammortamento applicate dall’Ateneo, in linea con quanto previsto dal MTO, per le categorie di Immobilizzazioni immateriali sono le seguenti, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 18 dicembre 2014:

CATEGORIA ALIQUOTA AMMORTAMENTO
Costi di impianto, ampliamento e di sviluppo 20%
Diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere dell’ingegno 20%
Concessioni, licenze e marchi 20%
Immobilizzazioni in corso
Altre Immobilizzazioni immateriali 20%
Migliorie su beni di terzi Periodo minore tra quello di utilità futura delle spese e quello che ne deriva dal contratto di utilizzo del bene di terzi
Oneri accessori su finanziamenti % definita in relazione alla durata del finanziamento

TAB. 11 – IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: ALIQUOTE DI AMMORTAMENTO

 Pertanto alla data di riferimento di ciascun Bilancio d’esercizio, ciascuna immobilizzazione immateriale viene esposta in base al VNC, ossia al costo storico al netto degli ammortamenti conteggiati sino alla data di riferimento del Bilancio.

Caso pratico n. 4

Si ipotizzi il sostenimento di spese di ampliamento di un immobile di terzi per complessivi € 90.000. Le spese hanno una utilità pluriennale stimata di 10 anni circa mentre il contratto di locazione dell’immobile ha scadenza in 6 anni.

Sulla base delle informazioni sopra riportate le spese sostenute, qualificabili come migliorie su beni di terzi, dovranno essere ammortizzate in 6 anni (minore tra il residuo periodo di utilizzazione dell’immobile e la durata stimata spese sostenute).

La tabella che segue riporta il piano di ammortamento. 

ANNO COSTO STORICO AMMORTAMENTO DELL’ESERCIZIO VALORE NETTO CONTABILE
31.12.20XX 90.000 15.000 75.000
31.12.20XX+1   15.000 60.000
31.12.20XX+2   15.000 45.000
31.12.20XX+3   15.000 30.000
31.12.20XX+4   15.000 15.000
31.12.20XX+5   15.000

Alla chiusura di ogni esercizio verrà effettuata la seguente scrittura contabile:

31.12.20XX – SCRITTURA DI AMMORTAMENTO ANNUALE

Ammortamento Migliorie su beni di terzi

(CE)

@ Fondo Ammortamento Migliorie su beni di terzi (SP) 15.000,00

Nello SP predisposto alla chiusura del primo esercizio di ammortamento la voce “Migliorie su beni di terzi” verrà esposta nella sezione dell’Attivo dello SP per un valore di € 75.000 (pari alla somma algebrica del costo storico di acquisto, € 90.000 e del relativo fondo di ammortamento pari a € 15.000). Alla chiusura del secondo esercizio di ammortamento la voce sarà esposta per un VNC pari a € 60.000 (costo storico di acquisto € 90.000 e fondo ammortamento accumulato € 30.000). Il processo di ammortamento si concluderà nel quinto esercizio e, quindi, la voce “Migliorie su beni di terzi” presenterà un valore netto contabile pari a zero.